Carlo Loiodice
Il Fine Lettore

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Corso di Fine Reader - Lezione 7

Ormai il programma lo conosciamo abbastanza. Non abbiamo parlato proprio di tutto, ma questo non è un manuale scritto con parole mie: è soltanto, e più modestamente, una serie di conversazioni basate sulla mia personale esperienza di lettore "dannato dello scanner", come dice Francesco Tranfaglia.

Questa volta mi soffermerò su una delle schede contenute nella finestra <menu/strumenti/opzioni>, e più esattamente su quella che contiene le "opzioni formato".
Ciò che si trova qui è cruciale nel nostro lavoro di lettori e divulgatori di libri, per cui non vi chiedo tanto di prestare la massima attenzione, quanto di riflettere su quello che vi propongo.

Intanto, cosa vogliamo fare esattamente del libro che abbiamo per le mani?
Be', dipenderà dal tipo di libro. Poniamo infatti che sia un romanzetto breve e semplice nella struttura. In questo caso forse, ma dico forse, non avremo bisogno di grandi raffinatezze: lo salviamo in formato testo e buona notte. Oltre tutto, se dobbiamo trasportarlo su floppy, archiviarlo o spedirlo via Internet ad un nostro amico, i files di testo sono senza dubbio i più leggeri.
Altri formati tuttavia danno vantaggi di altro tipo. Ad esempio, i formati di Word (doc e rtf) consentono di riprodurre il layout e la formattazione, cosa da non sottovalutare se si tratta di saggistica o libri destinati allo studio.

1. Le opzioni di formattazione.

Esaminiamo ora la scheda "formattazione" in <menu/strumenti/opzioni>.
A. Nel primo campo un pulsante radio ci presenta tre scelte:
* "Mantieni il layout di pagina" fa in modo che la pagina riprodotta abbia il medesimo aspetto dell'originale: ci potrebbero essere aree vuote o con immagini, titoli con caratteri più grandi e annotazioni con caratteri più piccoli, ecc.;
* "mantieni il tipo e la dimensione del carattere" fa esattamente quello che dice, tralasciando altri aspetti, come spazi bianchi, ecc.;
* "rimuovi tutta la formattazione" ci restituisce il testo nudo e crudo.
B. "Mantieni immagini", se attivata, consente di acquisire come tali le eventuali immagini presenti nella pagina e, se abbiamo attivato il layout e se il formato loprevede, di collocarle nel punto della pagina corrispondente all'originale. Ora che lo sapete, potete tranquillamente disattivare questa casella, anche perché le immagini portano via molti bit. Però può sempre capitarvi il caso di lavorare per qualcun altro che vorrebbe le immagini adeguatamente riprodotte.
C. I campi seguenti contengono informazioni sui caratteri da usare. Un consiglio? Lasciate tutto com'è.
D. "Impostazioni" apre una ulteriore finestra, perfettamente identica a quella che si apre con <menu/strumenti/impostazioni formati>.

2. Opzioni di esportazione

Come abbiamo visto, una volta scansionato un documento (che si tratti di pochi fogli o di un intero volume), possiamo leggerne il testo direttamente con Finereader. Però questa lettura non è comoda, e in più non abbiamo un file definito a cui far riferimento per editare, copiare, ecc.
Sarà quindi opportuno esportare il testo in uno dei formati conosciuti. Come fare?
Naturalmente non c'è un modo solo, ma tra le diverse possibilità mi sembra di poter individuare due strade:
a) voglio esportare l'intero documento;
b) voglio esportarne solo alcune pagine.

Nel menu/file ci sono due righe:
a) "invia tutte le pagine a";
b) "invia pagine selezionate a".
Entrambe rimandano a dei sottomenu che coincidono in tutto e per tutto.

Nota bene. Per selezionare delle pagine bisogna aprire la visualizzazione del batch <alt+1> e muoversi con le frecce tenendo spinto il tasto <shift>.

Tra le righe dei sottomenu appena ricordati ne scelgo due che mi sembrano prioritarie:
a) "Microsoft Word";
b) "appunti".
Rinviando sulla prima, dopo un momento di attesa, la cui lunghezza è in funzione del numero delle pagine da esportare, si aprirà una finestra di Word contenente il vostro documento, e a questo punto, tramite il comando <menu/file/salva con nome>, potrete nominarlo e anche salvarlo in un formato diverso da Word.
Rinviando sulla seconda, il testo finirà negli appunti, come se aveste dato il comando "copia", e a questo punto, aperto un qualunque editor, vi basterà "incollare".

3. Impostare i formati.

Con <menu/strumenti/impostazioni formati> apriamo una finestra che contiene più schede: una per ogni formato. Così, portandoci su ciascuna di queste schede, noi diremo all'applicazione corrispondente come dovrà comportarsi nella formattazione.
Anche qui mi limito a parlare della scheda "txt" e della scheda "Word", sia perché queste due sono le modalità più usate, sia perché non sottovaluto le capacità analogiche del vostro pensiero.
A. Scheda "Word".
1) Se impostate correttamente il "formato carta", Word sarà in grado di riprodurre lo stesso formato della pagina originale sistemando automaticamente I valori dei margini.
2) "Rimuovi i trattini facoltativi" è un'opzione che conviene tenere attivata, essendoci sempre la possibilità di rimuoverli dall'interno del documento Word. Questi sono caratteri nascosti che diventano visibili solo in caso di sillabazione della parola. Se dovesse capitarvi di riformattare il documento, per esempio allargando la pagina, la parola sillabata verrà ricomposta e il trattino tornerà ad essere invisibile. Può essere comodo...
3) "Mantieni interruzioni di riga" piazza un marcatore di paragrafo (alt+13 tn) ad ogni fine riga: scomodissimo in caso di riformattazione e anche se si vuole fare con Jaws una lettura per paragrafi. Quindi: disattivare!
4) Saltando le opzioni sul mantenimento dei colori, passo senz'altro a "mantieni interruzioni di pagina". Attivando questa opzione, Word inserisce un segno di cambio pagina (alt+12 tn), naturalmente nascosto in corrispondenza della fine della pagina originale, in modo da ottenere, volendo, una corrispondenza tra le pagine del libro e quelle del file.
Tenere questa opzione attivata o disattivata dipende senza dubbio da scelte individuali, tuttavia un esempio voglio farvelo. Quando ci sono note a piè di pagina, soprattutto se sono parecchie, noi potremmo non essere interessati ad una loro lettura meticolosa. Allora, se abbiamo fatto sì che siano rispettate le interruzioni di pagina, non appena ci capita a tiro il testo della prima nota, non dobbiamo far altro che dare il comando di "pagina successiva".
B. Nella scheda "txt" la filosofia è la stessa, anche se le voci cambiano.
Vi consiglio di fare qualche prova col Windows turco o col Dos tartaro per vedere come viene; in tutti i casi, per chi usa regolarmente Windows, il mio consiglio è quello di passare da Word e poi salvare come si vuole... Anche perché il percorso inverso non è possibile...

Postilla. Nel menu/file c'è un comando "salva copia testo" (rapido <f2>) con cui le pagine selezionate possono essere salvate in diversi formati, tra cui pdf, html, xls, dbf, ecc. La procedura è assolutamente intuitiva, ma ricordatevi, prima di procedere in questo senso, di fare una capatina in <menu/strumenti/impostazioni formati> e nella scheda relativa al formato che intendete usare.

Qui per ora m'interrompo. Ovviamente vale il solito discorso: non ho detto tutto quel che c'è da dire:
1º perché a tante cose ci si arriva tranquillamente da soli;
2º perché io non so tutto... ci mancherebbe!...
3º perché spero che quel che manca e quel che non so lo dica qualcun altro.

Buona lettura.

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