Lavoriamo su un libro

Con un libro in mano

 

Lezione 9.

Lavoriamo su un libro

 

L’esistenza di un oggetto sarà anche motivata in base alla sua destinazione d’uso. Ma importante è anche la motivazione dell’utente.

Nel primo atto della «Boème» di Puccini, Rodolfo e Marcello sono in una soffitta. Hanno fame e soprattutto freddo. Come scaldarsi? Il pittore Marcello pensa di bruciare una sedia. «Sacrifichiam la sedia!».

Ma lo scrittore Rodolfo si oppone. «L’ardente mio dramma ci scaldi». Butta nel camino la bozza del dramma che sta scrivendo; e i due si scaldano «voluttuosamente», seduti sulle sedie.

Una sedia è fatta per sedersi, ma può anche fare da combustibile e persino da arma impropria. Si tratta solo di vedere qual è lo scopo che nell’utente prevale in un dato momento.

 

Word, Wordpad, Notepad, e persino i vetusti Wordstar e TSE, sono programmi nati per scrivere più che per leggere: più vicini alla penna e alla macchina da scrivere che agli occhiali. Ciò non toglie che per un cieco, ferma restando la loro peculiarità, quei programmi servono anche, e talora prevalentemente, a leggere.

Analogamente gli OCR – e Finereader in particolare – sono nati per digitalizzare testi stampati. Ed è solo un caso, fortunatissimo, se ciò ha permesso di intercettare i risultati testuali tramite screen reader e permetterci di realizzare il sogno inseguito da sempre: poter leggere direttamente un libro. Parliamone allora.

 

Con un libro in mano

Parlando delle impostazioni dello scanner,        abbiamo già preso in esame il problema.

Vediamo adesso di mettere in fila le mosse giuste da fare.

  1. Disporre il libro.

Se abbiamo lasciato attiva l’opzione di orientamento automatico durante il riconoscimento, dovremmo, in teoria, non preoccuparcene. FR riconoscerà correttamente il testo anche se l’immagine dovesse essere capovolta o ruotata. La tragedia la scopriremmo alla fine! Se avessimo sottoposto a FR le pagine nell’ordine inverso, dall’ultima alla prima, pagina per pagina il risultato sarebbe corretto, ma leggere il libro nel suo insieme sarebbe un disastro… E il lavoro di recupero, tecnicamente possibile, risulterebbe piuttosto lungo e snervante.

  1. Appurare l’orientamento.

Il mio consiglio è di disattivare l’orientamento automatico. Quindi, dalla finestra delle impostazioni dello scanner - <control+shift+s> - selezionare <orizzontale> nel primo campo. Avviate ora la scansione di una pagina di prova. Se tutto procede bene, cancellate la pagina di prova e cominciata a lavorare dalla prima pagina. Se invece, leggendo la prova, vi sembrerà di aver scansionato la cosa più astrusa del mondo, non date la colpa alla tecnologia, e nemmeno a voi stessi. Ruotate il libro di 180 gradi e riprovate. Questa volta dovrebbe funzionare; e quindi tenete quella direzione. Ci sono minime probabilità che in un libro normale le pagine siano stampate in orizzontale. E quando questo capita, potrebbe trattarsi di tabelle, grafici o comunque fattispecie che vanno curate separatamente dal resto.

  1. La luminosità.

Lasciarla regolare al programma o esercitarci noi manualmente? Eterno dilemma teorico che però ognuno può risolvere in pratica scansionando quattro o cinque pagine di prova nell’un modo e nell’altro e mettendo a confronto i risultati. Tuttavia qualcosa possiamo dire per esperienza, ribadendo ancora una volta il concetto che, più gli diamo da lavorare, più lente risulteranno le operazioni.

                                I.      Automaticamente, FR è in grado di aumentare moltissimo la luminosità. E nel caso in cui la carta è sottile o particolarmente traslucida, le pagine sottostanti possono, sia pur debolmente, interferire con le righe della nostra pagina, creando strani effetti che il programma cerca di interpretare. Ecco il senso di certi strani caratteri che spesso compaiono in cima o in fondo a una pagina. Caratteri che noi ci chiediamo a cosa corrispondano, mentre un vedente ci assicura che non esistono.

                             II.      Per i normali libri in commercio la luminosità manuale con un valore del 50% va benissimo. Ma anche qui, se si cercano risultati migliori, si può lavorare alzando o abbassando il valore[1]. In questa modalità lo scanner è più veloce.

                           III.      La risoluzione va bene a 300 dpi; da aumentare in caso di scrittura molto piccola.

  1. Manovre pratiche

Gli scanner sono dotati di coperchio. Quando vi posizioniamo un foglio A4 e lo chiudiamo, all’interno si crea una condizione di buio, dove l’unica sorgente luminosa diventa la lampada che scorre. Ma quando posizioniamo un libro, la chiusura del coperchio, oltre che scomoda, non garantisce comunque il buio. Per questa ragione faremo bene ad allontanare o spegnere quelle sorgenti luminose che dovessero trovarsi sul nostro tavolo da lavoro e che potrebbero condizionare negativamente il risultato.

  1. Automatismi

Avendo soltanto due mani, nelle operazioni di scansione dobbiamo sempre considerare che una ci serve per tenere bene appiattito il libro sul pianale dello scanner. E mentre questo accade, abbiamo una mano sola per la tastiera.

Finereader può aiutarci, se lo vogliamo. C’è un’opzione con cui attivare la scansione di pagine multiple. Fatto questo,

I.  Nelle impostazioni dello scanner - <control+shift+s> - la casella <pausa tra le pagine> consente, tramite un campo che appare all’attivazione, di stabilire dopo quanti secondi potrà partire la scansione della pagina successiva. <Escape> interromperà il tutto.

II.    La casella <interrompi tra le pagine> fa invece, a mio avviso, una cosa più interessante. Ad ogni pagina lo scanner si arresta e sullo schermo appare la richiesta di continuare o interrompere: <Sì> o <No>.

 

 

           

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Indice

 



[1] Nella finestra batch di Finereader, ad ogni riga compaiono, oltre al numero della pagina, anche altri valori relativi alla percentuale dei caratteri incerti.  Se non li vediamo, dal menu di contesto – tasto <applicazioni> - selezioniamo la riga <finestra batch>. Quindi, nel sottomenu, diamo <invio> su <dettagli>, che d’ora in poi verranno attivati.